Benvenuto Cellini

Orafo, scultore e scrittore d'arte (Firenze 1500 - ivi 1571). Di natura irrequieta e violenta, ebbe una vita avventurosa, segnata da contrasti, passioni, delitti, per i quali fu spesso costretto all'esilio o alla fuga. Si formò giovanissimo presso le botteghe di orafi famosi a Firenze, dedicandosi, per volere del padre Giovanni, ingegnere e musico, anche allo studio della musica. La precoce abilità di orafo lo rese presto famoso: lavorò a Roma per un lungo periodo (1519-40, interrotto da brevi soggiorni a Firenze, Mantova, Ferrara, Venezia), protetto da Clemente VII, per il quale elaborò sigilli, monete, medaglie ecc. In Francia (1540-45), per Francesco I creò oggetti di raffinata ricercatezza. A Firenze, ben accolto da Cosimo I, ebbe l'importante commissione del Perseo per la Loggia dei Lanzi  (1545-54)  L'ultima parte della vita fu miserabile, piena di amarezze, solitaria, allietata soltanto dalla stesura della sua autobiografia (1558-66). Pubblicata la prima volta solo nel 1728, la Vita (Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1558-1566). parve subito un capolavoro singolare del Rinascimento, per l'immediatezza e sincerità nella narrazione, che ritrae in uno stile liberissimo (anche dalle regole grammaticali), potente nella sua vivacità, l'appassionata, libera, prepotente e bizzarra personalità dell'artista. Lasciò anche Rime (ed. 1891), due trattati, Sull'oreficeria e Sulla scultura (composti tra il 1565 e il 1567, stampati nel 1568), e altri scritti sull'architettura e sull'arte del disegno. 

La vita avventurosa e intensa di Benvenuto Cellini si intreccia, negli anni della piena maturità artistica, con la storia di Vicchio, dove l´artista fiorentino soggiornò saltuariamente dal 1559 al 1571, in una casa che egli acquistò. La casa si trova all’interno della cerchia di mura edificata dai fiorentini e risalente al 1324. Si racconta che, durante la permanenza a Vicchio, Benvenuto Cellini sia stato avvelenato con del cibo e che, per questo motivo, per un anno egli si sia dovuto sottoporre a cure. Scrisse del podere e dell’abitazione da lui comperati in Vicchio nella Vita